invalsi Prova 01
Hai a disposizione un'ora e mezza (90 minuti) per rispondere a tutte le domande.
Parte A.1
TESTO ARGOMENTATIVO
Leggi il testo e poi rispondi alle domande.
COS’È DAVVERO LA BELLEZZA
Nel Medioevo in Europa le donne si toglievano le sopracciglia con le pinzette. In Giappone si pitturavano i denti di nero. Oggi ideali estetici del genere ci sembrerebbero strani, ma sono poi così stravaganti rispetto ai nostri?
In Corea le persone comprano creme costose per schiarirsi la pelle, in Germania cercano prodotti per sembrare più abbronzate. Chi decide cosa è davvero bello? Ogni epoca ha avuto il suo ideale di corpo perfetto. Nei quadri e nelle statue del passato si possono ritrovare le tracce di questi cambiamenti. Più o meno quattrocento anni fa, nell’età barocca, i corpi più grassi erano considerati attra- enti. Gli artisti dell’epoca non ritraevano uomini e donne snelli e sportivi, ma grassottelli e con la pancia. Era il segnale del loro benessere, perché potevano mangiare in abbondanza.
Se si analizza la storia, c’è una cosa che salta agli occhi: l’ideale è sempre stato quello che era difficile da raggiungere. Un corpo abbondante è desiderabile proprio in una società in cui molte persone soffrono la fame. In parte anche perché un tempo si capiva lo stato di salute di una persona dal suo aspetto: ha abbastanza da mangiare? È abbastanza forte da sostenere la sua famiglia? Oggi le cose non sono così. Magro, grasso, con molti muscoli o esile: un corpo può avere molte forme diverse, ma è rimasta l’idea che bellezza e salute siano intrecciate. Un esempio: dalle pubblicità ci viene rivolto lo stesso sorriso, denti bianchi, splendenti e perfettamente dritti.
Da molto tempo si ritiene bella solo una dentatura in cui non manchi nemmeno un dente, ma ormai l’ideale si è estremizzato e i denti devono essere anche brillanti e dalla forma impeccabile. Non è più una questione di salute: i denti sani non sono per forza candidi e allineati. Molte persone si fanno sbiancare e rad- drizzare i denti. È come se tutti si fossero messi d’accordo sul fatto che solo quel tipo di sorriso può essere considerato bello. Il concetto di “bellezza” si apprende come tutte le altre regole e convenzioni sociali. Sono regole trasmesse dai mezzi d’informazione e dalla famiglia, dagli amici e dai conoscenti.
Nelle pubblicità tutti vogliono essere magri, sognano una pelle perfetta e, se sono uomini, dei muscoli. Ci si conforma a quello che si vede intorno. Ma come possono bambini e adolescenti imparare ad accettare il proprio corpo quando tutt’intorno la gente rincorre ideali irraggiungibili?
Nelle pubblicità quasi ogni foto è ritoccata e i filtri di TikTok o di Instagram fanno sembrare i volti simmetrici e la pelle perfetta. Questi filtri sono pericolosi. Vedersi con le labbra più gonfie o gli occhi di un altro colore può trasmettere l’impressione che la propria faccia non sia abbastanza bella.
La maggior parte degli ideali di bellezza sono irrealistici: le vespe hanno un vitino da vespa, le persone no; i bambini hanno una pelle da bambino, non gli adolescenti. Esistono tante forme di naso, ginocchia o sopracciglia quante sono le persone al mondo. I brufoli e la cellulite sono normali.
La bellezza ha molto a che fare con il vedersi attraverso gli occhi degli altri. È importante vedere non solo l’aspetto esteriore, ma anche tutto il resto. L’intelligenza, l’umorismo, la capacità di fare amicizia.
(adatt. da Internazionale Kids, marzo 2023)
-
Qual è la differenza maggiore tra l’ideale di bellezza del nostro tempo e quello delle epoche passate, come l’età barocca?
Nel nostro tempo è considerato bello chi
-
Qual è la differenza maggiore tra l’ideale di bellezza del nostro tempo e quello delle epoche passate, come l’età barocca?
Nel passato era considerato bello chi
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Secondo il brano, non esiste un ideale di bellezza che si può considerare universalmente valido. Motiva la risposta riportando una frase del brano che la giustifichi.
No, perché
-
Secondo il brano, perché la concezione di bellezza che abbiamo oggi è problematica per i bambini e i ragazzi?
Parte A.2
TESTO ARGOMENTATIVO
Leggi il testo. Scegli la risposta corretta (A, B, C o D) per la domanda. Solo una è corretta.
COS’È DAVVERO LA BELLEZZA
Nel Medioevo in Europa le donne si toglievano le sopracciglia con le pinzette. In Giappone si pitturavano i denti di nero. Oggi ideali estetici del genere ci sembrerebbero strani, ma sono poi così stravaganti rispetto ai nostri?
In Corea le persone comprano creme costose per schiarirsi la pelle, in Germania cercano prodotti per sembrare più abbronzate. Chi decide cosa è davvero bello? Ogni epoca ha avuto il suo ideale di corpo perfetto. Nei quadri e nelle statue del passato si possono ritrovare le tracce di questi cambiamenti. Più o meno quattrocento anni fa, nell’età barocca, i corpi più grassi erano considerati attra- enti. Gli artisti dell’epoca non ritraevano uomini e donne snelli e sportivi, ma grassottelli e con la pancia. Era il segnale del loro benessere, perché potevano mangiare in abbondanza.
Se si analizza la storia, c’è una cosa che salta agli occhi: l’ideale è sempre stato quello che era difficile da raggiungere. Un corpo abbondante è desiderabile proprio in una società in cui molte persone soffrono la fame. In parte anche perché un tempo si capiva lo stato di salute di una persona dal suo aspetto: ha abbastanza da mangiare? È abbastanza forte da sostenere la sua famiglia? Oggi le cose non sono così. Magro, grasso, con molti muscoli o esile: un corpo può avere molte forme diverse, ma è rimasta l’idea che bellezza e salute siano intrecciate. Un esempio: dalle pubblicità ci viene rivolto lo stesso sorriso, denti bianchi, splendenti e perfettamente dritti.
Da molto tempo si ritiene bella solo una dentatura in cui non manchi nemmeno un dente, ma ormai l’ideale si è estremizzato e i denti devono essere anche brillanti e dalla forma impeccabile. Non è più una questione di salute: i denti sani non sono per forza candidi e allineati. Molte persone si fanno sbiancare e rad- drizzare i denti. È come se tutti si fossero messi d’accordo sul fatto che solo quel tipo di sorriso può essere considerato bello. Il concetto di “bellezza” si apprende come tutte le altre regole e convenzioni sociali. Sono regole trasmesse dai mezzi d’informazione e dalla famiglia, dagli amici e dai conoscenti.
Nelle pubblicità tutti vogliono essere magri, sognano una pelle perfetta e, se sono uomini, dei muscoli. Ci si conforma a quello che si vede intorno. Ma come possono bambini e adolescenti imparare ad accettare il proprio corpo quando tutt’intorno la gente rincorre ideali irraggiungibili?
Nelle pubblicità quasi ogni foto è ritoccata e i filtri di TikTok o di Instagram fanno sembrare i volti simmetrici e la pelle perfetta. Questi filtri sono pericolosi. Vedersi con le labbra più gonfie o gli occhi di un altro colore può trasmettere l’impressione che la propria faccia non sia abbastanza bella.
La maggior parte degli ideali di bellezza sono irrealistici: le vespe hanno un vitino da vespa, le persone no; i bambini hanno una pelle da bambino, non gli adolescenti. Esistono tante forme di naso, ginocchia o sopracciglia quante sono le persone al mondo. I brufoli e la cellulite sono normali.
La bellezza ha molto a che fare con il vedersi attraverso gli occhi degli altri. È importante vedere non solo l’aspetto esteriore, ma anche tutto il resto. L’intelligenza, l’umorismo, la capacità di fare amicizia.
(adatt. da Internazionale Kids, marzo 2023)
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Qual è il significato dell’espressione “salta agli occhi” (evidenziata nel testo)?
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Il brano sostiene che, considerato storicamente, l’ideale di bellezza dipende
-
Qual è un sinonimo appropriato del verbo “sostenere”, nella frase “È abbastanza forte da sostenere la sua famiglia” (evidenziata nel testo)?
-
Quale aggettivo nel testo ha il significato di “che riguardano la bellezza”?
-
Nel brano si afferma che, quando si considera la bellezza di una persona, l’aspetto esteriore
Parte B.1
TESTO NARRATIVO
Leggi il testo e poi rispondi alle domande.
L’ASINA GIORGIA
Dopo aver scritto di alquanti animali, oggi proprio di un’asina mi viene da
raccontarvi; dell’asina Giorgia che per tanti anni fu amica di tutti qui nella
nostra contrada.
Era del Bepi dei Püne, un pastore che per l’età ha smesso di fare l’erratico ma
ugualmente non può restare senza animali che impegnino i suoi giorni; così
con un cane nero, Sbartz, e poche pecore volle tenere anche la vecchia asina
che per quasi trent’anni l’aveva accompagnato per monti e pianure.
Grande di statura, canuta sulla fronte e sul ventre, insellata1 di schiena, gli
zoccoli nudi di ferri erano duri come le pietre sulle quali camminava per salire
le cime; gli occhi erano dolci e umidi ma a volte illuminati da un lampo
di furbizia. Quando era sui pascoli qui attorno ragazzi e anche bambini si
avvicinavano confidenti per porgerle tozzi di pane secco che lei prendeva
delicatamente con le labbra senza far vedere i denti gialli e forti, ma anche
ormai consunti per tanto masticare. Pure vetusta2 non solo masticava pane
duro, ma anche carrube3 e noci che qualche villeggiante le offriva.
Ma come era mite e paziente con i bambini era anche amica del cane Sbartz
e qualche volta giocavano: lui le prendeva con i denti la cavezza4 e la strattonava
saltando o accucciandosi sulle gambe anteriori: lei faceva finta di arrabbiarsi
calciando a vuoto con le zampe appaiate. Pure alle quattro pecore era
affezionata e quando erano al pascolo s’accompagnava con loro e le guidava
a rosicchiare ai margini del bosco.
Dove l’asina Giorgia dimostrava la sua qualità di animale sensibile e acuto
era nel comportamento verso il padrone. Ricordo un inverno con poca neve
che Bepi si era intestardito a dissodare qualche centiara5 in una valletta su
un monte qui vicino. Era un luogo tutto sassi e cespugli, selvaggio e in ripida
riva ma bene esposto al sole di mezzogiorno, tanto che la neve lì è sempre
la prima ad andarsene ed è il primo posto dove a marzo cantano le allodole.
Quest’uomo, forse ultimo rappresentante di una generazione di montanari
di una volta, quelli che lavorano molto bene e con passione legno, terra e
animali, e che sanno raccontare storie, ogni mattina lo vedevo salire al monte
con i suoi animali. Giunto alla riva solatía6 si levava la giacca e con metodo e
senza fretta si chinava a roncare7 il terreno.
Se il cane nero e le pecore si allontanavano nei dintorni, l’asina si fermava a
fargli compagnia e stava per delle ore sulle quattro zampe a guardarlo lavorare
curvo sulla terra. Lui a volte parlava e gesticolava da solo e con il capo seguiva
il soliloquio, l’asina allora lo seguiva anche lei muovendo la testa e le orecchie,
o alzando la zampa o le labbra. Quando poi suonava la campana di mezzogiorno,
e Bepi non la sentiva (è un po’ sordo), la Giorgia gli ragliava forte indicando
con il muso la casa giù nella contrada dove fumavano i camini ed erano pronti
in tavola il minestrone e la polenta.
(da Mario Rigoni Stern, Il libro degli animali, Einaudi, 1991)
1. insellata: con la schiena molto incurvata.
2. vetusta: vecchia.
3. carrube: frutti del carrubo, dati come cibo agli animali.
4. cavezza: fune che serve a tenere legato per il capo il cavallo o un altro animale.
5. centiara: unità di misura della superficie (pari a un metro quadrato).
6. solatía: assolata, soleggiata.
7. roncare: tagliare, potare, estirpare con la ronca.
-
Nel brano vengono citati alcuni cibi che vengono offerti all’asina: quali?
-
Dell’asina l’autore descrive anche il carattere, utilizzando alcuni aggettivi. Riportane almeno uno.
-
Nel testo viene offerta una descrizione dell’aspetto fisico dell’asina. Inserisci le parole del testo (aggettivi e altre espressioni) per la categoria indicata.
Statura
-
Nel testo viene offerta una descrizione dell’aspetto fisico dell’asina. Inserisci le parole del testo (aggettivi e altre espressioni) per la categoria indicata.
Pelo
-
Nel testo viene offerta una descrizione dell’aspetto fisico dell’asina. Inserisci le parole del testo (aggettivi e altre espressioni) per la categoria indicata.
Zoccoli
-
Nel testo viene offerta una descrizione dell’aspetto fisico dell’asina. Inserisci le parole del testo (aggettivi e altre espressioni) per la categoria indicata.
Occhi
-
Nel testo viene offerta una descrizione dell’aspetto fisico dell’asina. Inserisci le parole del testo (aggettivi e altre espressioni) per la categoria indicata.
Denti
Parte B.2
TESTO NARRATIVO
Leggi il testo. Scegli la risposta corretta (A, B, C o D) per la domanda. Solo una è corretta.
L’ASINA GIORGIA
Dopo aver scritto di alquanti animali, oggi proprio di un’asina mi viene da
raccontarvi; dell’asina Giorgia che per tanti anni fu amica di tutti qui nella
nostra contrada.
Era del Bepi dei Püne, un pastore che per l’età ha smesso di fare l’erratico ma
ugualmente non può restare senza animali che impegnino i suoi giorni; così
con un cane nero, Sbartz, e poche pecore volle tenere anche la vecchia asina
che per quasi trent’anni l’aveva accompagnato per monti e pianure.
Grande di statura, canuta sulla fronte e sul ventre, insellata1 di schiena, gli
zoccoli nudi di ferri erano duri come le pietre sulle quali camminava per salire
le cime; gli occhi erano dolci e umidi ma a volte illuminati da un lampo
di furbizia. Quando era sui pascoli qui attorno ragazzi e anche bambini si
avvicinavano confidenti per porgerle tozzi di pane secco che lei prendeva
delicatamente con le labbra senza far vedere i denti gialli e forti, ma anche
ormai consunti per tanto masticare. Pure vetusta2 non solo masticava pane
duro, ma anche carrube3 e noci che qualche villeggiante le offriva.
Ma come era mite e paziente con i bambini era anche amica del cane Sbartz
e qualche volta giocavano: lui le prendeva con i denti la cavezza4 e la strattonava
saltando o accucciandosi sulle gambe anteriori: lei faceva finta di arrabbiarsi
calciando a vuoto con le zampe appaiate. Pure alle quattro pecore era
affezionata e quando erano al pascolo s’accompagnava con loro e le guidava
a rosicchiare ai margini del bosco.
Dove l’asina Giorgia dimostrava la sua qualità di animale sensibile e acuto
era nel comportamento verso il padrone. Ricordo un inverno con poca neve
che Bepi si era intestardito a dissodare qualche centiara5 in una valletta su
un monte qui vicino. Era un luogo tutto sassi e cespugli, selvaggio e in ripida
riva ma bene esposto al sole di mezzogiorno, tanto che la neve lì è sempre
la prima ad andarsene ed è il primo posto dove a marzo cantano le allodole.
Quest’uomo, forse ultimo rappresentante di una generazione di montanari
di una volta, quelli che lavorano molto bene e con passione legno, terra e
animali, e che sanno raccontare storie, ogni mattina lo vedevo salire al monte
con i suoi animali. Giunto alla riva solatía6 si levava la giacca e con metodo e
senza fretta si chinava a roncare7 il terreno.
Se il cane nero e le pecore si allontanavano nei dintorni, l’asina si fermava a
fargli compagnia e stava per delle ore sulle quattro zampe a guardarlo lavorare
curvo sulla terra. Lui a volte parlava e gesticolava da solo e con il capo seguiva
il soliloquio, l’asina allora lo seguiva anche lei muovendo la testa e le orecchie,
o alzando la zampa o le labbra. Quando poi suonava la campana di mezzogiorno,
e Bepi non la sentiva (è un po’ sordo), la Giorgia gli ragliava forte indicando
con il muso la casa giù nella contrada dove fumavano i camini ed erano pronti
in tavola il minestrone e la polenta.
(da Mario Rigoni Stern, Il libro degli animali, Einaudi, 1991)
1. insellata: con la schiena molto incurvata.
2. vetusta: vecchia.
3. carrube: frutti del carrubo, dati come cibo agli animali.
4. cavezza: fune che serve a tenere legato per il capo il cavallo o un altro animale.
5. centiara: unità di misura della superficie (pari a un metro quadrato).
6. solatía: assolata, soleggiata.
7. roncare: tagliare, potare, estirpare con la ronca.
-
L’aggettivo “erratico” (evidenziato nel testo) si riferisce al pastore e indica che prima di invecchiare questi
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Quanti anni ha all’incirca l’asina Giorgia, secondo quanto si deduce dal testo?
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Con quale sinonimo potresti sostituire il termine “dissodare” (evidenziato nel testo)?
-
L’autore afferma che Bepi aveva scelto proprio quel luogo in cui lavorare perché
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Per l’autore, la capacità di raccontare storie è una qualità caratteristica
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La parola “soliloquio” (evidenziata nel testo) può essere sostituita con il termine
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Perché l’asina ragliava forte al rintoccare della campana di mezzogiorno?
Parte C.1
TESTO NON CONTINUO
Osserva l'immagine e poi rispondi alle domande.
-
Il grafico 1 rappresenta l’indice di vecchiaia. Riporta qui sotto la sua definizione.
-
In media, in Italia, quante persone con 65 anni o più ci sono ogni 100 giovani?
-
In quale città gli anziani sono più numerosi?
-
E in quale sono meno numerosi?
Parte C.2
TESTO NON CONTINUO
Osserva l'immagine. Scegli la risposta corretta (A, B, C o D) per la domanda. Solo una è corretta.
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I grafici riportati dimostrano nel loro insieme che la popolazione italiana
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Quale delle seguenti affermazioni, in relazione al grafico 1, è vera?
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Osserva ora il grafico 2. Da esso puoi dedurre che in Italia, negli ultimi decenni, le famiglie con tre figli sono state
-
Il grafico 2
Parte D.1
LESSICO
Completa inserendo la parola corretta.
-
Nelle frasi che seguono manca la stessa parola, usata con tre significati diversi a seconda del contesto. Scrivi la parola mancante nella casella corrispondente.
·L’unità di misura del ... è il metro cubo (m3).
·Puoi abbassare il ... della voce?
·Trovate le soluzioni a questo esercizio in fondo al ...
Parola corretta:
-
Scrivi la parola corrispondente alla definizione.
A. Portare a termine, ultimare: ... (verbo, inizia per C)
-
Scrivi la parola corrispondente alla definizione.
B. Scienza e arte del progettare e del costruire: ... (sostantivo femminile, inizia per A)
-
Scrivi la parola corrispondente alla definizione.
C. Persona estremamente ed evidentemente contenta, entusiasta e felice: (aggettivo maschile, inizia per E)
-
Nella frase seguente, la parola sottolineata non è quella corretta, ma le assomiglia. Scrivi la parola corretta nella casella corrispondente.
È un uomo molto comprensibile: è paziente e non si arrabbia quasi mai.
Parola corretta:
Parte D.2
LESSICO
Rispondi alle domande.
-
Scegli fra le tre alternative proposte quella che non si addice alla parola riportata di seguito.
esperienza...
-
Disponi in ordine di intensità crescente i seguenti sostantivi.
A quale dei seguenti sostantivi attribuiresti l'intensità 1?
-
Disponi in ordine di intensità crescente i seguenti sostantivi.
A quale dei seguenti sostantivi attribuiresti l'intensità 2?
-
Disponi in ordine di intensità crescente i seguenti sostantivi.
A quale dei seguenti sostantivi attribuiresti l'intensità 3?
-
Disponi in ordine di intensità crescente i seguenti sostantivi.
A quale dei seguenti sostantivi attribuiresti l'intensità 4?
Parte E.1
RIFLESSIONE SULLA LINGUA
Completa inserendo la tipologia corretta.
-
Indica a quale tipologia (realtà, possibilità, irrealtà) appartiene ciascuno dei tre periodi ipotetici seguenti.
Se mi avessi telefonato, ti avrei detto come fare.
Tipologia:
-
Indica a quale tipologia (realtà, possibilità, irrealtà) appartiene ciascuno dei tre periodi ipotetici seguenti.
Se avrò tempo, preparerò una torta.
Tipologia:
-
Indica a quale tipologia (realtà, possibilità, irrealtà) appartiene ciascuno dei tre periodi ipotetici seguenti.
Volendo, potresti avere il massimo dei voti in tutte le materie.
Tipologia:
Parte E.2
RIFLESSIONE SULLA LINGUA
Rispondi alle domande.
-
Quale tra le seguenti frasi contiene un aggettivo di grado comparativo?
-
Quale tra le seguenti frasi contiene un predicato nominale?
-
Nel periodo seguente, che tipo di subordinata è la frase sottolineata?
Pur correndo a perdifiato, non riuscirono a raggiungere l’autobus, che partì lasciandolialla fermata.
-
Indica il modo e il tempo di ciascuna forma verbale.
Ho scritto
-
Indica il modo e il tempo di ciascuna forma verbale.
Piacerebbe
-
Indica il modo e il tempo di ciascuna forma verbale.
Ricevere
-
Indica il modo e il tempo di ciascuna forma verbale.
Manderò
-
Indica il modo e il tempo di ciascuna forma verbale.
Mettendo